Società Italiana Alani
La Storia
LA S.I.A. è la Società specializzata riconosciuta dall'E.N.C.I. (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) e quindi dalla F.C.I. (Federation Cinologique Internationale) che ha il compito statutario disvolgere ogni più efficiente azione per migliorare, incrementare e valorizzare la razza Alano nelle sue varietà e potenziare la sezione e l'allevamento.
E', ovviamente, un'associazione senza fini di lucro che svolge molteplici attività, riassunte qui di seguito, gestita da un Consiglio Direttivo eletto dai Soci, secondo le regole dello Statuto.
E' dunque bene chiarire che si tratta di un club e che chi lo amministra lo fa per puro divertimento e per passione, senza nulla percepire. Non esistono quindi uffici o stipendiati, chiunque lavori per la S.I.A. lo fa nel tempo libero e senza averne alcunché in cambio. Ciò nonostante è indispensabile che le varie attività sociali vengano svolte col massimo ordine e col massimo rigore, nel rispetto deiregolamenti dell'E.N.C.I. e delle leggi.
La Società Italiana Alani è uno dei club più antichi nella storia della cinofilia Italiana. Nacque negli anni ’20 per volere di appassionati gentiluomini allevatori o amanti della razza, per divulgarla, proteggerla e migliorarla. Furono dei veri pionieri, in un’epoca in cui il cane di razza era riservato a pochi, e l’Alano a pochissimi, non essendo certamente di poche pretese. Sin dagli anni ’30 la SIA, sotto la presidenza dell’illustre giudice e allevatore Conte Carlo Brasavola di Massa, si impegnò per valorizzare l’Alano allevato in purezza e pubblicò una bellissima, e ormai rarissima, monografia ricca di foto dei migliori cani dell’epoca, oggi assai utile per seguire l’evoluzione della selezione.
La seconda guerra mondiale assestò anche alla cinofilia un duro colpo, che cominciò faticosamente a recuperare il tempo perduto negli anni ’50. Bisogna aspettare oltre un ventennio per veder rinascere la Società Italiana Alani.
Nel novembre del 1972 pochi alanisti pieni di fervore e di buona volontà, si riunirono a Milano e decisero che il sodalizio doveva tornare agli antichi splendori. Nel febbraio dell’anno successivo fu indetta la prima assemblea e fu eletto Presidente il dr. Bernardo Motta, a quel tempo il più illustre e conosciuto tra gli alanisti italiani.
Nel corso del trascorso trentennio il cammino del sodalizio è stato enorme, dai 20-30 soci iniziali siamo giunti a oltre 500, un’evoluzione che è andata di pari passo con l’enorme aumento della diffusione della razza nel nostro Paese. La strada non è sempre stata in discesa e il club ha dovuto superare momenti difficili, ma attualmente può vantare una rassicurante stabilità e una organizzazione che sta dando buoni frutti.